1. Cos’è l’accordo quadro?
L’accordo quadro è definito dal d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36, come quell’ accordo concluso tra una o più stazioni appaltanti e una o più imprese private, il cui scopo è quello di prestabilire le condizioni contrattuali che saranno applicate quando la stazione appaltante richiederà all’impresa privata lo svolgimento dei lavori, dei servizi o delle forniture rientranti nell’ambito dell’accordo.
Con l’accordo quadro, le parti prestabiliscono le principali condizioni contrattuali riguardanti:
- la tipologia di lavori, di servizi o di forniture;
- le specifiche tecniche;
- i prezzi che saranno applicati;
- le quantità;
- i tempi di consegna;
- la durata dell’accordo quadro;
- il valore complessivo dell’accordo quadro;
- e quant’altro necessario per soddisfare l’utilità della stazione appaltante.
2. Come funziona un accordo quadro?
All’atto della stipula di un accordo quadro, l’impresa privata non è tenuta ad eseguire immediatamente le prestazioni indicate nell’accordo.
L’impresa privata sarà tenuta ad eseguire i lavori, i servizi o le forniture che costituiscono oggetto dell’accordo quadro solo quando la stazione appaltante ne farà specifica richiesta, avendone ravvisato la necessità.
Ricevuto l’ordinativo, tra la stazione appaltante e l’impresa privata si considererà concluso un contratto d’appalto, le cui condizioni contrattuali non dovranno essere negoziate tra le parti, essendo lo stesse già definite a monte con l’accordo quadro.
Durante il periodo di efficacia dell’accordo, la stazione appaltante è legittimata ad inviare all’impresa privata una molteplicità di ordinativi e, quindi, a concludere con l’impresa stessa una pluralità di appalti, purché il valore complessivo dei singoli affidamenti non superi il valore massimo dell’accordo quadro.
3. Quando si ricorre ad un accordo quadro?
La stazione appaltante può ricorrere ad un accordo quadro quando sa di avere necessità di acquisire un lavoro, una fornitura o un servizio ma non ne conosce con esattezza l’entità.
L’accordo quadro, inoltre, rappresenta un importante strumento di semplificazione poiché gli appalti stipulati a valle dell’accordo non dovranno essere aggiudicati all’esito di specifiche procedure di gare, essendo detti contratti d’appalto legittimati dall’unica procedura indetta per la conclusione dell’accordo quadro.
4. E’ possibile ricorrere all’accordo quadro anche per prestazioni non standardizzate?
E’ possibile ricorrere all’accordo quadro anche per prestazioni non standardizzate sebbene fosse stato proposto di limitare il suo utilizzo alle sole prestazioni “ripetitive”.
Al momento non sono state poste particolari limitazioni con riguardo all’oggetto dell’accordo quadro che comunque dovrà essere definito specificatamente dalla stazione appaltante.
La stazione appaltante potrà concludere accordi quadro anche aventi ad oggetto prestazioni intellettuali.
5. Quanto dura un accordo quadro?
La durata degli accordi quadro non può superare i quattro anni.
Questo, tuttavia, non significa che la durata del singolo contratto applicativo non possa superare il termine massimo di durata dell’accordo quadro purché lo stesso sia stato stipulato entro il temine di vigenza dell’accordo quadro medesimo.
La durata degli accordi quadro può superare i quattro anni solo in casi eccezionali che la stazione appaltante deve debitamente motivare con particolare riguardo all’oggetto dell’accordo quadro.
Tale situazione eccezionale potrebbe, ad esempio, presentarsi quando gli operatori economici hanno necessità per l’esecuzione dell’appalto di un preventivo approvvigionamento di materiali, che devono essere disponibili in qualsiasi momento per tutta la durata dell’accordo quadro, il cui ammortamento è superiore a quattro anni.
6. Quante tipologie di accordi quadro esistono?
Esistono due tipi di accordo quadro:
- gli accordi quadro conclusi con una sola impresa privata;
- gli accordi quadro conclusi con più imprese private.
Gli accordi quadro conclusi con più imprese private possono già indicare il metodo di scelta, basato su criteri oggettivi, per determinare quale degli operatori economici dovrà eseguire la prestazione.
Se l’accordo quadro non predetermina le condizioni oggettive di scelta dell’impresa privata, allora è fatto obbligo alla stazione appaltante riaprire un confronto competitivo tra le imprese che sono parte dell’accordo quadro per definire chi tra i diversi operatori dovrà eseguire l’appalto.
7. Come si conclude un accordo quadro?
L”accordo quadro è uno strumento contrattuale e non una procedura di affidamento.
Gli accordo quadro potranno essere affidati o aggiudicati tramite le procedure previste dal codice degli appalti, di cui al d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36, che variano in relazione alle soglie di importo.
8. E’ possibile l’affidamento diretto di un accordo quadro?
Secondo ANAC, nessuna attuale disposizione del nuovo codice degli appalti sembra vietare il ricorso all’affidamento diretto di un accordo quadro il cui valore complessivo dell’affidamento sia inferiore ad euro 150.000,00 per i lavori e ad euro 140.000,00 per i servizi e le fornitura.
Ai singoli contratti d’appalto stipulati a valle dell’accordo quadro, e quindi rientranti nell’ambito di quest’ultimo accordo, non si applica il principio di rotazione.
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