1. Cos’è un ricorso al TAR?
Il ricorso al TAR è un’azione legale con cui si chiede al giudice amministrativo di annullare un atto della Pubblica Amministrazione che si ritiene illegittimo. Possono proporlo cittadini, imprese o enti che hanno subito un danno a causa di un provvedimento amministrativo ritenuto ingiusto o irregolare.
Si parla di ricorso al TAR, ad esempio, quando si vuole contestare un’esclusione da un concorso pubblico, l’aggiudicazione di una gara d’appalto, un permesso edilizio negato o una sanzione amministrativa. Lo scopo è ottenere la cancellazione dell’atto e, in alcuni casi, anche il risarcimento del danno subito.
2. Quando si può fare ricorso al TAR?
Si può fare ricorso al TAR quando si ritiene che una decisione della Pubblica Amministrazione sia contraria alla legge, oppure quando il provvedimento adottato appare ingiusto o sproporzionato. Il ricorso è ammesso ogni volta che un atto amministrativo produce effetti negativi nei confronti di un cittadino o di un’impresa, anche in modo indiretto.
Ad esempio, si può presentare un ricorso al TAR:
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quando una domanda viene rigettata ingiustamente, come nel caso di un’esclusione da una gara d’appalto o da un concorso pubblico;
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quando un provvedimento favorisce un altro soggetto ma incide negativamente sulla propria situazione giuridica, come nel caso di un permesso edilizio rilasciato a un vicino che limita l’uso della propria proprietà.
Il ricorso è possibile anche nei casi di silenzio della Pubblica Amministrazione, ad esempio quando un ente non rilascia un’autorizzazione o non risponde entro i termini di legge a una richiesta presentata. In tutte queste situazioni, il ricorso al TAR consente di chiedere l’annullamento del provvedimento e, se sussistono i presupposti, anche il risarcimento dei danni.
3. Come si fa un ricorso al TAR?
Per fare ricorso al TAR contro una decisione della Pubblica Amministrazione è necessario predisporre un atto scritto, redatto da un avvocato, in cui si espongono in modo chiaro gli errori commessi dall’amministrazione. Di regola, nell’atto si chiede al giudice l’annullamento del provvedimento impugnato, che può comportare, ad esempio, la riammissione a un concorso pubblico o a una gara d’appalto.
Una volta predisposto, il ricorso deve essere notificato all’amministrazione che ha adottato l’atto contestato e, quando previsto, anche a eventuali controinteressati. Solo dopo la notifica, si procede al deposito presso il TAR competente. Tutto deve avvenire entro termini precisi, la cui inosservanza comporta l’inammissibilità del ricorso.
4. Quale avvocato può fare ricorso al TAR?
Per presentare un ricorso al TAR è necessario rivolgersi a un avvocato amministrativista, cioè un professionista esperto in diritto amministrativo e nella difesa contro atti illegittimi della Pubblica Amministrazione. Non tutti gli avvocati si occupano di ricorsi al TAR: servono competenze specifiche, maturate attraverso esperienza in questo settore.
Affidarsi a un avvocato specializzato in ricorsi al TAR significa scegliere un professionista che conosce le regole del processo amministrativo, i termini da rispettare e le strategie più efficaci per tutelare imprese o cittadini. Una consulenza qualificata è spesso decisiva per valutare se il ricorso è fondato e impostare una strategia efficace.
5. A quale TAR fare ricorso?
Il ricorso al TAR va presentato presso il Tribunale Amministrativo competente per territorio, ossia quello nella cui Regione o sede si trova l’amministrazione che ha emanato l’atto contestato. Se, ad esempio, il provvedimento proviene da un ente con sede a Bologna, il ricorso dovrà essere depositato al TAR Emilia-Romagna.
Il nostro studio legale assiste chi intende presentare ricorso al TAR contro amministrazioni con sede a Modena, Reggio Emilia, Parma, Bologna e nelle province limitrofe, offrendo una consulenza legale mirata e tempestiva. Prestiamo inoltre assistenza a imprese e professionisti di tutta Italia, supportandoli nella corretta individuazione del TAR territorialmente competente.
6. Qual è il termine per proporre ricorso al TAR?
Il ricorso al TAR deve essere presentato entro termini precisi e perentori. Una volta scaduti, non è più possibile ricorrere, nemmeno se l’atto è manifestamente illegittimo. Per questo è essenziale contattare subito un avvocato esperto in ricorsi al TAR, così da ottenere una valutazione tempestiva, specialmente nei casi più complessi o tecnici.
Il termine per proporre ricorso al TAR, nella maggior parte dei casi, è di 60 giorni. Tuttavia, per alcuni materie, come ad esempio gli appalti pubblici, la scadenza è ancora più breve: 30 giorni. Il termine comincia a decorrere da uno di questi momenti:
- dalla notifica dell’atto, se l’amministrazione ha comunicato formalmente il provvedimento;
- dalla pubblicazione, quando l’atto è reso noto tramite albo pretorio o altri canali ufficiali;
- dalla conoscenza effettiva, anche informale, se il destinatario è comunque venuto a sapere del contenuto dell’atto in modo certo.
7. Quanto costa un ricorso al TAR?
Il costo di un ricorso al TAR dipende da due componenti: il contributo unificato, che è una tassa dovuta per avviare il giudizio, e il compenso dell’avvocato, che varia in base alla complessità della causa. Non esiste un costo fisso valido per tutti: ogni ricorso ha caratteristiche specifiche che incidono sul valore della controversia e sull’attività necessaria per impostare una difesa efficace.
Il nostro studio applica i parametri forensi previsti dal Ministero della Giustizia, che garantiscono un calcolo trasparente e coerente con la normativa vigente. Questo approccio consente di definire da subito il livello di impegno richiesto e di offrire al cliente un quadro chiaro e prevedibile delle spese legali. In caso di accoglimento del ricorso, è spesso possibile ottenere il rimborso delle spese sostenute.
8. Quanto dura un ricorso al TAR?
La durata di un ricorso al TAR può variare in base alla materia trattata e al carico di lavoro del Tribunale. In linea generale, per arrivare a una sentenza definitiva occorrono dai 12 ai 24 mesi. Si tratta di tempi indicativi, che possono variare da regione a regione e da caso a caso.
Tuttavia, nei ricorsi urgenti è possibile richiedere al giudice una misura cautelare, ad esempio per sospendere gli effetti del provvedimento impugnato. In questi casi, la decisione può arrivare anche entro poche settimane dalla presentazione del ricorso, a condizione che siano presenti elementi di particolare gravità e urgenza.
9. Vuoi presentare un ricorso al TAR contro il Comune?
Molte delle controversie più ricorrenti in ambito amministrativo nascono da decisioni adottate dai Comuni: un permesso di costruire negato, un’ordinanza ritenuta sproporzionata, una sanzione, o semplicemente il silenzio su una richiesta presentata. In tutti questi casi è possibile valutare un ricorso al TAR contro il Comune, ma è fondamentale farlo con tempestività e con l’assistenza di un avvocato esperto.
Il nostro studio legale assiste cittadini, professionisti e imprese in ricorsi al TAR contro Comuni e amministrazioni locali, con un approccio fondato sull’analisi preventiva dei margini di successo e sul rispetto rigoroso dei termini di legge. Se ritieni che un provvedimento comunale ti abbia danneggiato, ti consigliamo di agire subito: spesso, ciò che fa la differenza non è solo la fondatezza del ricorso, ma la prontezza con cui si reagisce.
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